Verifiche di messa a terra

Verifiche di messa a terra

Documenti delle Istituzioni

Il DPR 462/01 + -

Le regole sono definite nel DPR 462/01, che prevede per il datore di lavoro un doppio obbligo:

  • denunciare l’impianto di terra all’INAIL ed alla ASL/ATS/ARPA
  • effettuare la verifica dell’impianto di terra ogni 2 o 5 anni, in base alla pericolosità dell’impianto.

La denuncia dell’impianto di terra va inserita sul portale dell’INAIL, nella sezione CIVA e comunicata alla ASL/ATS/ARPA via PEC, scaricando dal sito l’apposito modulo.

Per denunciare l’impianto di terra, occorre avere la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico.
L’INAIL esegue la verifica a campione dell’impianto di terra, una volta che è stato denunciato.

Il datore di lavoro affida quindi ad un Organismo abilitato (ad esempio Ellisse) le verifica periodica dell’impianto di terra.

La Guida INAIL al DPR 462/01 + -

La Guida INAIL indica come applicare i concreto il DPR 462/01, ed in particolare:

  • quali luoghi di lavoro sono esclusi dal DPR 462/01
  • come denunciare l’impianto di terra
  • per quali impianti di terra l’INAIL svolge la verifica a campione
  • le modalità con cui l’INAIL effettua la verifica a campione dell’impianto di terra
  • la documentazione che l’INAIL richiede per la verifica a campione dell’impianto di terra.
Ellisse - Foto Aggiuntive Verifiche Messa Terra - 03

Il tariffario per la verifica dell’impianto di terra

Il Legislatore ha previsto tariffe di legge per la verifica dell’impianto di terra (decreto 7 luglio 2005): il datore di lavoro e gli Organismi di controllo sono obbligati ad applicare tali tariffe.
Se non ci sono i soldi, le verifiche le fai alla veloce e, poiché le verifiche sono eseguite al solo scopo di garantire la sicurezza delle persone, lo Stato ha interesse che le verifiche siano eseguite a regola d’arte (le verifiche finte non servono a nulla): questo è il motivo per cui sono state previste le tariffe di legge.

Le tariffe prevedono un rimborso spese che può essere applicato, a discrezione dell’Organismo di controllo.

L’INAIL ha indicato che, per applicare le tariffe di legge, va considerata la potenza disponibile dell’impianto elettrico.

Il tariffario per la verifica dell’impianto di terra

Il Legislatore ha previsto tariffe di legge per la verifica dell’impianto di terra (decreto 7 luglio 2005): il datore di lavoro e gli Organismi di controllo sono obbligati ad applicare tali tariffe.
Se non ci sono i soldi, le verifiche le fai alla veloce e, poiché le verifiche sono eseguite al solo scopo di garantire la sicurezza delle persone, lo Stato ha interesse che le verifiche siano eseguite a regola d’arte (le verifiche finte non servono a nulla): questo è il motivo per cui sono state previste le tariffe di legge.

Le tariffe prevedono un rimborso spese che può essere applicato, a discrezione dell’Organismo di controllo.

L’INAIL ha indicato che, per applicare le tariffe di legge, va considerata la potenza disponibile dell’impianto elettrico.

La Guida CEI Ministero n. 0-14

La Guida n. 0-14 al DPR 462/01, predisposta dal Ministero e dal CEI, indica:

  • la periodicità della verifica dell’impianto di terra, nei diversi luoghi di lavoro
  • le norme e le procedure tecniche da applicare per la verifica dell’impianto di terra
  • la strumentazione da utilizzare per la verifica dell’impianto di terra
  • la documentazione necessaria per la verifica dell’impianto di terra
  • le procedure per svolgere in sicurezza la verifica dell’impianto di terra
  • le risposte alle FAQ relative alla verifica dell’impianto di terra.

Pareri delle Associazioni sull’applicazione del DPR 462/01

Le Associazioni del settore hanno emanato dei Pareri, che riguardano in particolare:

  • le modalità operative per applicare le tariffe di legge per la verifica dell’impianto di terra
  • la comunicazione all’INAIL del nome dell’Organismo di controllo che ha svolto la verifica dell’impianto di terra: tale comunicazione deve essere fatta per ogni verifica
  • la quota spettante all’INAIL per la verifica dell’impianto di terra.

I Pareri delle Associazioni sono stati condivisi dalla rivista TuttoNormel, che è la più importante rivista in Italia nel settore della sicurezza degli impianti elettrici.

La Guida CEI Ministero n. 0-14 + -

La Guida n. 0-14 al DPR 462/01, predisposta dal Ministero e dal CEI, indica:

  • la periodicità della verifica dell’impianto di terra, nei diversi luoghi di lavoro
  • le norme e le procedure tecniche da applicare per la verifica dell’impianto di terra
  • la strumentazione da utilizzare per la verifica dell’impianto di terra
  • la documentazione necessaria per la verifica dell’impianto di terra
  • le procedure per svolgere in sicurezza la verifica dell’impianto di terra
  • le risposte alle FAQ relative alla verifica dell’impianto di terra.

Pareri delle Associazioni sull’applicazione del DPR 462/01 + -

Le Associazioni del settore hanno emanato dei Pareri, che riguardano in particolare:

  • le modalità operative per applicare le tariffe di legge per la verifica dell’impianto di terra
  • la comunicazione all’INAIL del nome dell’Organismo di controllo che ha svolto la verifica dell’impianto di terra: tale comunicazione deve essere fatta per ogni verifica
  • la quota spettante all’INAIL per la verifica dell’impianto di terra.

I Pareri delle Associazioni sono stati condivisi dalla rivista TuttoNormel, che è la più importante rivista in Italia nel settore della sicurezza degli impianti elettrici.

Le sentenze della Cassazione + -

Di fronte ad un infortunio, il datore di lavoro si è difeso, più volte, sostenendo che le irregolarità che avevano causato l’infortunio non erano state individuate neanche dall’Organismo di controllo.
Ogni volta la Corte di Cassazione ha ribadito che le omissioni dall’organismo di controllo non valgono ad esonerare il datore di lavoro dalle proprie responsabilità penali, visto che l’obbligo di garantire che il lavoro si svolga in condizioni di sicurezza grava, in via principale, sullo stesso datore di lavoro.
La Corte di Cassazione ha sempre affermato questo principio, tutte le volte che è stata chiamata ad esprimersi: si tratta dunque di un indirizzo giurisprudenziale consolidato, che vale addirittura per gli organismi di controllo pubblici, a maggior ragione per quelli privati.

Gli incendi degli impianti fotovoltaici + -

Sono così tanti gli incendi sugli impianti fotovoltaici che Vigili del Fuoco vi hanno dedicato una specifica relazione tecnica.
Questi incendi sono dovuti, nella maggioranza dei casi, al mancato rispetto delle norme, ed in particolare:

  • al mancato rispetto delle distanze tra l’impianto fotovoltaico e le parti combustibili dell’edificio
  • alle differenze di tensione tra pannelli (hot spot)
  • alla perdita di isolamento dei cavi
  • al surriscaldamento dei quadri (string box)
  • al surriscaldamento degli inverter

Se l’impianto fotovoltaico, come spesso avviene, è posto sul tetto di un edificio, l’incendio dell’impianto fotovoltaico si estende alle attività sottostanti, con i conseguenti gravi rischi per la sicurezza delle persone ed ingenti danni alle cose.

Vuoi vedere con i tuoi occhi cosa può succedere?

Scrivici a info@ellisse.org o chiamaci al numero 011.661.82.61

Ti mostreremo video brevi (15–30 secondi) con i casi reali più comuni che riscontriamo.

Ti spiegheremo in modo semplice perché si tratta di non conformità e quali rischi comportano.

Ellisse: specialisti nelle verifiche di messa a terra

Siamo specializzati. Siamo seri e competenti.

Eseguiamo ogni anno, in tutta Italia, decine di migliaia di verifiche, con tecnici specializzati.

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